Ho lasciato la città in tempo - 2^ parte
Gentile utente
Il contenuto di questo articolo è riservato esclusivamente agli abbonati.
Per accedere al contenuto effettua il login o acquista un abbonamento.
Il contenuto di questo articolo è riservato esclusivamente agli abbonati.
Per accedere al contenuto effettua il login o acquista un abbonamento.
Un copione, tra i più squallidi, questa è la farsa che ci spacciano per guerra. Un cattivo, una vittima, un buono e una pletora di speculatori legittimati da un popolo ipocrita e senza bandiera sempre più imbarazzante. Un dramma? No, una comica a lieto fine. Per voi un'altra conversazione con il mio amico Claudio Sala.
Condivido qui sulla piattaforma l'azione che ho deciso di intraprendere in risposta alla comunicazione ricevuta in qualità di ultracinquantenne non punturato e le motivazioni che mi hanno spinto ad agire nel modo che descrivo. Ciò non vuole costituire in alcun modo un consiglio, ma la semplice condivisione di una scelta personale.
A tutto ciò che è accaduto, sta accadendo e accadrà l'umanità ci è arrivata talmente stordita e cotta a puntino che intrappolarla è stato un gioco da ragazzi, come si cattura un topo con un pezzetto di formaggio. Ne ho parlato con il mio amico Claudio in una conversazione che ho il piacere di condividere.
Con il mio amico Claudio abbiamo conversato sul futuro del lavoro, in particolare di quello subordinato che già nella definizione dice tutto.
Sorrido quando sento parlare dell'arrivo degli alieni perché non ci rendiamo conto di quanto molti di noi lo siano già, avendo barattato l'anima, il cuore e il pensiero con il compromesso. A pagarne le spese saranno soprattutto i giovani. Ne ho parlato in una bellissima conversazione con il mio amico Claudio Sala che ho il piacere di condividere qui.
In una nuova conversazione con il mio amico Claudio ho espresso il mio punto di vista sul futuro delle città e sul nuovo tentativo (per niente difficile da realizzarsi) di azzerare il già moribondo maschio.
In una nuova conversazione con il mio amico Claudio Sala ho avuto l'opportunità di individuare la causa della frustrazione: la tendenza a voler pagare il costo minore delle azioni che compiamo.
In una nuova conversazione con il mio amico Claudio Sala esprimo perché ritengo che l'Italia sia da tempo teatro di inganno e nonostante ciò sia questo il momento di cogliere enormi opportunità passando dal "via".